“Vorremmo suggerire all’eurodeputato Torselli di rileggersi l’articolo 27, comma 3, della Costituzione, che recita: Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato.
E’ vero che in carcere non si finisce per sorteggio, ma il medioevo è passato da un pezzo e uno stato civile ha il dovere di fare quanto possibile per garantire la funzione rieducativa della pena, per il bene dei detenuti, ma anche della società civile”.
Cosi’ i consiglieri Pd in Consiglio Regionale Vincenzo Ceccarelli e Lucia De Robertis, dopo le pesanti critiche rivolte dall’eurodeputato al Garante dei detenuti della Toscana, Giuseppe Fanfani.
“Come diceva Papa Francesco, tante volte noi nella vita troviamo una mano che ci aiuta a sollevarci: anche noi dobbiamo farlo con gli altri, con l’esperienza che noi abbiamo.
E soprattutto – potremmo aggiungere – dobbiamo fare quanto possibile perché il carcere non diventi un luogo di tortura, insopportabile, come da anni sta accadendo a Sollicciano o in altri carceri toscani, dove i suicidi si susseguono con numeri impressionanti.
Bene ha fatto il Garante – proseguono Ceccarelli e De Robertis –a ribadire con parole forti la gravità della situazione, dinanzi ad un annuncio del sottosegretario Dal Mastro che mostra quanto l’attuale Governo sia lontano dal percepire la gravità del problema.
Servono investimenti importanti, per costruire carceri civili e abbattere quelli incivili come è diventato Sollicciano.”
10 maggio 2025
Andrea Laurenzi
Consiglio regionale della Toscana
Ufficio Stampa e comunicazione Gruppo PD