Valdarno, tre progetti contro il gioco s’azzardo

Tre progetti destinati ai giovani, e non solo, e promossi da SerD e direzione della Zona Distretto Valdarno. Sono quelli finanziati con i Fondi del Piano Regionale di Contrasto al gioco d’azzardo: alcuni di essi sono già attivi, altri lo saranno a breve.

Si comincia il 15 marzo con il “Progetto Human Library” (HL), laboratorio realizzato dall’ Associazione Culturale Pandora, con un incontro durante il quale sarà presentato il progetto e i suoi obiettivi. Gli incontri di formazione saranno in presenza o online e rivolti a chi sarà disponibile a raccontare la propria esperienza caratterizzata da episodi stereotipizzanti, da pregiudizi e discriminazioni di vario genere, che sono i temi della HL. Le esperienze faranno parte dell’evento finale, della durata di circa 4 ore, durante il quale saranno presentati i risultati del progetto. Il percorso si terrà fra marzo e aprile 2024 nella sede di Palomar Casa della Cultura, in Piazza della Libertà, 15 a San Giovanni Valdarno.

Altro progetto in partenza il 19 marzo è il “Progetto Laboratorio di Teatro” realizzato dalla Cooperativa Sociale Diesis Teatrango sotto la direzione di Piero Cherici, regista e formatore teatrale. Il laboratorio sarà un percorso espressivo fra drammatizzazione e teatro, linguaggi corporei, musica, disegno e pittura che offrirà ai partecipanti e alle partecipanti la possibilità di agire creativamente su più livelli espressivi.

Gli appuntamenti si snoderanno fra marzo e dicembre 2024 nei locali del Centro Sociale polivalente La Bartolea, in via dei Mille,2 a Montevarchi.

«I due progetti, previsti dal Piano Zonale di contrasto al Gioco d’Azzardo – dichiara la dr.ssa Donatella Bonechi , Responsabile SerD Zona Valdarno – sono rivolti principalmente ad un target adulto e coinvolgeranno sia la popolazione generale che gli utenti del nostro servizio e i loro familiari. La scelta di questi due strumenti per sensibilizzare la popolazione sui rischi legati al gioco d’azzardo, grazie alla collaborazione delle persone che hanno vissuto questa problematica e che metteranno a disposizione la propria esperienza, è stata dettata dall’intento di veicolare messaggi di prevenzione in maniera meno formale e didattica, in un contesto di apertura e piacevolezza in cui le persone che parteciperanno potranno accrescere il loro livello di consapevolezza su determinate tematiche».

Il terzo progetto, già in corso, è “I Cantieri del Gioco e della Creatività” realizzato da Coop.21 Cooperativa sociale. Il progetto, partito con la mappatura del territorio e la diffusione degli stili di gioco d’azzardo nella fascia d’età 14-25 anni, ha portato ad individuare quattro Comuni del Valdarno nei quali realizzare workshop e attività di laboratorio sulla base dei bisogni e degli interessi emersi dal target giovanile conosciuto in strada. In particolare a San Giovanni Valdarno è attivo “Mondo Rap”, un laboratorio sulla cultura hip hop dove i ragazzi, insieme agli educatori di strada ed esperti, stanno sperimentando la creazione e registrazione di un brano rap e le tecniche base della street art. I lavori fatti dai ragazzi saranno presentati in un evento finale. Il progetto è rivolto ai gruppi giovanili che si muovono in aree di alto rischio, o che manifestano comportamenti problematici, che difficilmente accedono ai servizi e che gli operatori di strada contatteranno nei loro luoghi di frequentazione abituale, con l’obiettivo di coinvolgerli in attività creative in linea con i loro bisogni e creare un legame umano che permetta il loro eventuale traghettamento verso i servizi di cura.

Montevarchi, invece, è partito “My City Lab”, un percorso partecipativo con i ragazzi, realizzato in collaborazione con Nucleo, che ha l’obiettivo di individuare i luoghi simbolo del Comune e realizzare, tramite un workshop di serigrafia, delle t-shirt personalizzate.

Fra aprile e maggio le azioni si estenderanno ai Comuni di Castelfranco-Piandiscò e Loro Ciuffenna, partendo da bisogni già emersi quali il free style, i graffiti e la creazione di eventi.

Inoltre in tutti i Comuni del Valdarno si continuerà a diffondere materiale informativo sul gioco d’azzardo affiancandolo alla diffusione, tra le compagnie, di un gioco in scatola sui comportamenti a rischio e gioco d’azzardo, creato appositamente.

I ragazzi finora contattati dagli operatori di strada di Coop 21 sono n. 220.

La situazione in Valdarno

Il Piano di Contrasto al gioco d’Azzardo in Valdarno prevede azioni diverse che hanno come target la popolazione generale, studenti, studenti a rischio dispersione scolastica, gruppi giovanili informali che si muovono in aree di rischio, comunità di stranieri/migranti, giocatori in trattamento presso i SerD e loro familiari, giocatori a rischio dipendenza, figure-chiave della comunità locale.

«Il fenomeno del gioco d’azzardo – dichiara la dr.ssa Donatella Bonechi – è molto diffuso nella realtà locale mentre le persone che accedono al Servizio rappresentano una minima parte di coloro che hanno dipendenza da gioco d’azzardo o forme di gioco problematiche e che riescono a beneficiare del Ser.D. Il gioco d’azzardo è trasversale: riguarda tutte le età e tutti i ceti sociali, generi differenti e livelli di istruzione diversi. Dopo un rallentamento in fase di pandemia, con il ritorno alla normalità si è assistito ad un abbassamento dell’età dei giocatori che hanno fatto accesso al nostro Servizio, con una maggiore presenza di giovani adulti, e nuove modalità di gioco che si sono spostate dal gioco fisico al gioco online».

Nel 2023 il SerD Zona Valdarno ha avuto in carico 80 nuclei familiari con problemi legati al gioco d’azzardo: un fenomeno che riguarda soprattutto il genere maschile con ben 60 maschi su 20 femmine. «I giocatori d’azzardo sono solo una fetta degli utenti che accedono al nostro Servizio – spiega la dr.ssa Donatella Bonechi -. Il nostro Servizio, oltre ad accogliere chi soffre di gioco d’azzardo patologico o problematico, rappresenta tradizionalmente il luogo di cura di persone con dipendenza da sostanze stupefacenti, alcol e fumo».

Nel 2023 il SerD Zona Valdarno ha avuto in carico un totale di n. 800 utenti.

«Le azioni previste dal Piano di contrasto nella sua articolazione Zonale ci hanno permesso di attuare interventi mirati verso target specifici – conclude la dottoressa Donatella Bonechi – sensibilizzando sui rischi legati al gioco d’azzardo la popolazione in generale, con particolare attenzione nei confronti delle comunità migranti presenti in Valdarno che hanno maggiore difficoltà ad accedere ai servizi di cura. La presenza di un Gruppo di lavoro Zonale sul Gioco d’Azzardo, attivo dal 2007, ha permesso una maggiore incisività nell’azione di sensibilizzazione raggiungendo circa 330 persone».

A questo si aggiungono gli interventi di sensibilizzazione e prevenzione attuati in ambito scolastico con la formazione di Gruppi di Peer nelle scuole secondarie di secondo grado, Digital TalK e Mostra Laboratorio sul Gioco d’Azzardo che, in Valdarno, hanno coinvolto circa 652 studenti.

Fonte: Ufficio Stampa Asl Toscana Sud Est