Sciopero contro la manovra, la Cgil pensa al 13 dicembre

ROMA – Sciopero o no? Il ‘tormentone’ che accompagna ogni legge di bilancio non puo’ sfuggire alla prima manovra targata Meloni. All’indomani delle prime bozze e alla presentazione da parte del governo e’ apparso subito chiaro che ai sindacati non sarebbe piaciuta. Tra flat tax, revisione del reddito di cittadinanza, taglio della rivalutazione delle pensioni, aumento dei voucher, il giudizio e’ stato duro. “La manovra e’ sbagliata e iniqua”, ha subito tuonato il segretario della Cgil Maurizio Landini che chiede ai colleghi Sbarra e Bombardieri di definire insieme “forme di mobilitazione”. “Non escludo nulla”, si è limitato a dire venerdì prima di incontrare i colleghi il numero uno della Cgil a proposito della mobilitazione. Oggi ha ribadito che è “necessaria” perche’ “il taglio della manovra e’ chiaro, gli interventi sono precisi”.

A Corso d’Italia in queste ore gia’ si ragiona sulla data. Tenendo conto del preavviso, necessario per alcune categorie, e dell’arrivo delle festività natalizie la data più probabile e’ il 13 (o il 15) dicembre, la durata 4 ore. Ma il tentativo in corso e’ quello di tenere insieme almeno la Uil, che un anno fa decise insieme a Landini la protesta di 8 ore contro il governo Draghi.

Che la Cisl non sarà della partita è dato quasi per scontato. Luigi Sbarra vuole restare al tavolo con il governo, sperando di portare a casa delle migliorie. E invita i colleghi alla prudenza: “Aspettiamo e verifichiamo se il governo ci convoca per valutare i contenuti e poi valutiamo”, è la sua linea. “Evitiamo fughe in avanti, evitiamo iniziative precipitose e valutiamo il cammino del confronto con disponibilità e responsabilità”, dice agli altri leader.

Nel mezzo Bombardieri, che oggi si e’ appellato all’unità, la battaglia per lui deve essere quanto possibile “unitaria”. Il leader della Uil sta valutando che posizione assumere: “Abbiamo bisogno di valutare il testo e poi fare delle controproposte”, dice.

FONTE
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