Sabato 16 marzo, alle 21.00, la Cattedrale ospiterà “Il mio Gesù”

Giro di boa per il Festival dello Spirito. La rassegna dedicata all’espressione e all’annuncio della fede nelle sue molteplici forme è proiettata verso gli ultimi due fine settimana che, tra sabato 16 e sabato 23 marzo, proporranno un ciclo di cinque iniziative tra arte, teatro, cinema, letteratura e comunicazione.

La volontà è di accompagnare cittadini di ogni età alla scoperta e riscoperta degli strumenti con cui, nel corso dei secoli, è stata testimoniata la presenza dello Spirito attraverso un format unico nel suo genere e di richiamo nazionale nato dalla sinergia tra Serra Club Arezzo, Diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro e associazione culturale Almasen, con i patrocini di Comune di Arezzo e Fondazione Beato Junipero Serra.

Ben due saranno gli appuntamenti previsti nella giornata del 16 marzo, a partire dalle 15.00 quando sarà proposto un tour guidato alla scoperta dei capolavori della pittura nelle chiese cittadine.

Il festival darà spazio alla rappresentazione dello Spirito nelle arti figurative e alla sua forza ispiratrice espressa dai grandi pittori presenti ad Arezzo, con un percorso guidato dalla dottoressa Liletta Fornasari e accompagnato dalle parole di padre Francesco Bartolucci che spazierà tra i capolavori di Piero della Francesca, Giorgio Vasari, Spinello Aretino e Pietro Berrettini, conservati nella basilica di San Francesco, nella badia delle Sante Flora e Lucilla o nella chiesa della Santissima Annunziata.

Per informazioni e prenotazioni è possibile scrivere a festivaldellospirito.arezzo@gmail.com o contattare il 331/21.311.44. Un simile momento sarà previsto anche la mattina rivolto agli studenti delle scuole del territorio.

Il programma proseguirà alle 21.00 con la rappresentazione dell’opera “Il mio Gesù” del musicista e paroliere Beppe Dati che, a ingresso libero e gratuito, verrà messa in scena in Cattedrale: lo spettacolo ripercorre la vita di Gesù e della Palestina in un attento e profondo percorso di ricerca che spazia dal 60 a.C. fino alla resurrezione dove l’autore, tra brani inediti e testi poetici, propone una sorta di “Vangelo cantato” capace di emozionare e di far riflettere.

Il gran finale del primo Festival dello Spirito sarà poi sabato 23 marzo, alle 16.30, quando la basilica di San Francesco ospiterà un convegno dal tema “Etica della comunicazione, esperienze e testimonianze di spiritualità” che, moderato dall’attore e regista Fernando Maraghini, farà affidamento sulle parole del cardinale Gualtiero Bassetti (arcivescovo emerito di Perugia e Città della Pieve), di monsignor Andrea Migliavacca (vescovo di Arezzo-Cortona-Sansepolcro), di Lucia Tanti (vice sindaco del Comune di Arezzo), di Giuliano Faralli (presidente nazionale del Serra Italia), di Vincenzo Morgante (direttore di TV 2000), di Piero Damosso (caporedattore del TG1 RAI), di Franco Vaccari (presidente di Rondine Cittadella della Pace) e di Nicholas Spertilli Raffaelli (seminarista e membro del Centro Pastorale Giovanile Diocesano).

I relatori si confronteranno sulle modalità di trasmettere la fede nell’era dei social per restare attrattivi verso l’universo giovanile con comunicazioni eticamente sostenibili e convincenti, poi l’evento troverà il proprio epilogo nella premiazione degli studenti che hanno partecipato al concorso per la creazione del logo del Festival dello Spirito.

La giornata conclusiva sarà anticipata venerdì 22 marzo, dalle 15.00 alle 19.00, dalla proiezione in loop nella chiesa dei Santi Michele e Adriano in corso Italia del mediometraggio “Cantico dei Cantici” interpretato da Alessandra Bedino con regia di Fernando Maraghini, mentre alle 18.00 è in programma la presentazione del libro “Può la Chiesa fermare la guerra?” a cura dell’autore Piero Damosso nella Sala Grande di Giustizia nel Palazzo Vescovile.

“E’ un regalo che è stato fatto alla città – commenta Lucia Tanti, vice sindaco del Comune di Arezzo -. Fin dai primi appuntamenti il Festival dello Spirito ha avuto una accoglienza speciale e una partecipazione sentita da parte della città. Questo evidenzia come il bisogno di immaterialità e mette in luce come la dimensione della spiritualità tenga insieme molti aspetti tra i quali quello culturale, ma anche quello del dare risposte alle domande più intime di ognuno di noi. Sono molto orgogliosa che Arezzo sia una delle prime città che si è aperta a questo tipo di esperienza”.

“Sono molto contento di ciò che è avvenuto al Festival dello Spirito – commenta monsignor Andrea Migliavacca -.Tutto questo esprime il desiderio nella comunità di incontrarsi e di vivere esperienze che parlano alla vita e della vita. Si tratta di momenti molto belli e intensi: l’arte e la musica sono canali nei quali la vita di Chiesa e l’annuncio di Dio possono incontrare la città di oggi”.

Uff. Stampa Festival dello Spirito