Piano Vaccini – Tutele anche per i lavoratori delle banche 

Dichiarazione di Fabio Faltoni, segretario provinciale coordinatore della FABI – Federazione Autonoma Bancari Italiani.

La FABI è il primo sindacato in Italia nel settore bancario. Nell’ultima foto, Faltoni con il Segretario generale della FABI Lando Maria Sileoni.

Dall’inizio dell’emergenza legata al virus, le 180 filiali degli istituti bancari presenti nella nostra provincia, nonché tutti gli uffici delle direzioni, hanno sempre garantito – così come in tutta Italia – la continuità del servizio al pubblico, anche nei momenti più difficili del lockdown, e questo proprio in coerenza con lo status di “servizio pubblico essenziale” delle banche (legge 146/1990).

Ora, una lettera firmata dall’ABI/Associazione Bancaria Italiana, dalla FABI  e da tutti i sindacati del settore, è stata inviata l’8 gennaio al Governo, ai Ministeri competenti e al Governatore della Banca d’Italia, ricordando come tutti i provvedimenti presi dalle Autorità per contrastare l’epidemia, abbiano sempre contemplato la continuità dell’erogazione dei servizi bancari, garantendo il fondamentale sostegno all’economia, alle imprese e alle famiglie.

Quindi, continua la lettera, ci auspichiamo che il piano vaccini tenga opportunamente in considerazione – ferma restando la priorità per le persone più fragili e per quelle impegnate in prima linea nella lotta alla pandemia – anche le lavoratrici e i lavoratori impegnati nell’erogazione di servizi pubblici essenziali, inclusi quelli bancari.

L’anno appena passato, dice Lando Maria Sileoni, Segretario generale della FABI (il primo sindacato nel settore bancario) è stato un anno molto difficile; sono purtroppo venuti a mancare per il Covid numerose lavoratrici e lavoratori bancari, ma la categoria ha dato prova di grande senso di responsabilità e di sacrificio.

Il Segretario coordinatore della FABI di Arezzo Fabio Faltoni sottolinea come la massima professionalità e l’altrettanta massima attenzione alla sicurezza dei clienti, abbiano guidato anche in questi mesi così complicati l’operato dei quasi duemila lavoratori delle banche del nostro territorio, a partire dal capoluogo fino al più piccolo paese servito.