Hanno aderito più di 2000 persone. Conclusa oggi la raccolta firme per salvare l’ospedale Serristori

di Laura Privileggi

Si è conclusa oggi 8 febbraio la raccolta firme che era stata avviata il 7 dicembre 2021 dal Comitato Serristori e dal Calcit Valdarno Fiorentino Onlus:

“Ogni martedì, giorno di mercato, centinaia di persone si sono avvicinate al gazebo allestito in piazza Bianchi per chiedere la riapertura del Pronto soccorso nelle 24 ore all’ospedale di Figline “così come ci era stato assicurato all’inizio della pandemia”, ricordano gli organizzatori dell’iniziativa, e anche per sollecitare il ritorno del Serristori, ora trasformato per la seconda volta in struttura Covid, alle originarie funzioni di ospedale per acuti, in grado di intervenire nelle urgenze”.

“ Più di 2000 persone hanno sottoscritto la richiesta avanzata dal Comitato Serristori e dal Calcit Valdarno Fiorentino. Tra le tante firme di semplici cittadini, spiccano anche quelle depositate il 19 gennaio 2022 dai tre capigruppo di maggioranza al Comune di Figline e Incisa Valdarno. Secondo Umberto Ciucchi, Laura Orpelli e Silvia Lapi, l’adesione alla raccolta firme per il Serristori serve a rafforzare la richiesta “per la riapertura di un tavolo di confronto che, a partire dagli impegni che erano stati presi in passato dalla Regione e dalla Asl, conduca ora alla riapertura delle specialistiche, del day service, dei reparti di degenza e chirurgia, di diagnostica e di Pronto Soccorso”.

“Le rassicurazioni sulla riapertura del Pronto Soccorso – spiegano dal Comitato Serristori – che erano state fornite dalla Regione all’inizio della pandemia, sono state poi smentite dai fatti, aumentando così il cumulo delle promesse mai mantenute, fin dal Patto territoriale del 2013, quando allora furono fornite rassicurazioni scritte sulla salvaguardia e il potenziamento del presidio ospedaliero di Figline, che invece in questi anni è stato progressivamente smantellato”.

“Approfittando del perdurare della pandemia sono state vi via cambiate le carte in tavola rispetto alle promesse fatte quando fu chiuso il Pronto soccorso per l’emergenza Covid – ricordano dal Comitato – A cominciare da quanto accaduto 24 luglio 2020, quando la USL Toscana Centro ha inviato un documento ai Sindaci del Valdarno con il quale si informava che la stessa Usl aveva approvato una delibera (la n.886 del 7 lug. 2020) con la quale il Serristori veniva classificato come “Presidio Ospedaliero in zona particolarmente disagiata” diventando così un semplice “Stabilimento dell’Ospedale S. M. Annunziata di Bagno a Ripoli”.

Che nel frattempo le intenzioni della Regione fossero cambiate, emergeva anche il 21 maggio 2021, allorquando il nuovo assessore regionale alla sanità Bezzini presentava il Piano per la riorganizzazione post pandemia dell’Ospedale Serristori. Un piano che, secondo quanto sostenuto dalla Regione, sarebbe già condiviso con le Amministrazioni Comunali del territorio e la USL Toscana Centro. In questo Piano, in realtà mai sottoscritto dai Comuni valdarnesi, si affermava ancora una volta che nel Presidio Ospedaliero non sarebbe stato più attivo un Pronto Soccorso, bensì un Punto di primo soccorso per la piccola traumatologia e patologie minori. Nello stesso documento si ribadiva che “Per patologie di media e alta intensità, l’ospedale di riferimento sarà il Dea di 1° livello dell’OSMA di Bagno a Ripoli”.

Si arrivava così al 9 luglio 2021, quando il direttore generale dalla Asl veniva chiamato in Consiglio Regionale per rispondere ad una interrogazione in merito alla chiusura del Pronto Soccorso del Serristori. In quella occasione il direttore Generale Morello confermava che alla ripresa della normale attività, dopo l’emergenza Covid, il Pronto Soccorso del Serristori verrà così organizzato: “Dalle 8 alle 20 presso il Serristori sarà garantita l’attività di Primo Soccorso, mentre nelle ore notturne l’attività sarà gestita dal 118 che ospedalizzerà presso i Dea dell’Osma o della Gruccia.

Non solo, in una seconda interrogazione regionale del 28 dicembre 2021, il D.G. Morello conferma che nel Presidio di Figline resterà operativo solo un punto di ‘Primo Soccorso’ nelle ore diurne, “per i pazienti che si autopresentano”. Nessuno vuole un misero punto di primo soccorso all’Ospedale di Figline, che si ritiene inutile e anche pericoloso”.

“Oggi, a conclusione della raccolta,  le firme  si aggirano intorno alle 2000 adesioni, un bilancio positivo, sostengono gli organizzatori  del Comitato per il Serristori e Calcit. Hanno votato molti giovani attraverso la rete, una petizione on line organizzata da Idea Comune, tanti anziani si sono recati al gazebo, insomma grande interesse generale.  E’ previsto un incontro alla fine della pandemia, dopo il 31 marzo,  con l’Assessore Regionale alla Sanità Simone Bezzini ed il Presidente della Regione Eugenio Giani ai quali, a nome di tutta la comunità insieme alla Giunta di Figline – Incisa, chiederemo a gran voce che venga riaperto il servizio di Pronto Soccorso del Serristori e che vengano reintegrate tutte le attività soppresse”.

Dunque, soddisfazione,  anche per il risultato politico raggiunto.  Infatti,  la petizione è stata sottoscritta non solo dai capigruppo delle principali forze politiche che sorreggono la giunta del Comune di Figline Incisa, ma anche importanti esponenti della giunta stessa hanno firmato l’appello rivolto alla Regione e alla Asl. Tra questi spicca la firma di Arianna Martini, assessore alla Sanità del Comune di Figline Incisa, che si occupa proprio della delicata questione del Srristori.

Il punto di sensibilizzazione allestito in questi mesi in piazza Bianchi ha ottenuto anche un altro importante risultato politico. Infatti giovedi 10 febbraio il Consiglio comunale metterà in approvazione un documento, proposto proprio dai partiti di maggioranza (Pd, Azione e Italia in Cmune), nel quale non solo vengono rilanciate le richieste avanzate dal Calcit e dal Comitato, ma addirittura nel documento in approvazione al Comune “si impegna il sindaco e la giunta a promuovere una mobilitazione pubblica a fine di portare alla politica regionale la voce dei cittadini di Figline Incisa”.

La raccolta firme continuerà nella sede del Calcit Valdarno Fiorentino Onlus.