Furto da 20mila in una gioielleria di Montevarchi

Le 24 ore di lavoro ininterrotto dei Carabinieri della Compagnia di San Giovanni Valdarno hanno consentito di identificare e deferire alla Procura della Repubblica di Arezzo il presunto autore, che nella tarda mattinata di venerdì, aveva perpetrato un clamoroso furto con destrezza ai danni di una gioielleria sita nel pieno centro di Montevarchi.

Un’indagine-lampo, come si suol dire, resa possibile grazie allo sforzo corale dei Carabinieri della Compagnia di San Giovanni Valdarno. Alle indagini, infatti, che ha interessato praticamente l’intero Valdarno aretino e fiorentino, hanno preso parte i Carabinieri della Stazione di Montevarchi, di San Giovanni Valdarno e di Castelfranco Piandiscò, oltre che del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia. Fondamentale anche il supporto informativo dei colleghi del Comando Carabinieri di Figline Valdarno. Mettendo in pratica i metodi di indagine più tradizionali, e soprattutto un grandissimo spirito di abnegazione, i Carabinieri sono così riusciti ad identificare immediatamente il reo.

Il colpo risale alla giornata di venerdì.

La Centrale Operativa della Compagnia di San Giovanni Valdarno riceve una telefonata da parte di una dipendente del negozio, che, ancora fortemente scossa, segnala di aver appena subito un furto. Ingentissimo il valore della merce asportata: circa 20mila € tra orologi (tra cui un Rolex) e monete d’oro da collezione inglesi, francesi e sudafricane.

Immediatamente vengono diramate le ricerche, e, contestualmente, vengono inviate sul posto le pattuglie della Stazione e del Nucleo Operativo, per i primissimi rilievi. Grazie alle dichiarazioni dei testimoni, e alle immagini riprese dal circuito di videosorveglianza, sin da subito il quadro è estremamente chiaro: un giovane, con la mascherina, giunto a piedi in prossimità del negozio, dopo un brevissimo sopralluogo è entrato all’interno, e, con una fluente parlantina, ha convinto la titolare a mostrargli una serie di preziosi. A quel punto, approfittando di un momento di distrazione della donna, si è appropriato di alcuni di essi, lasciando quindi il negozio. Dopo alcuni minuti, la donna, rimettendo a posto la merce si è accorta dell’ammanco, ed ha immediatamente dato l’allarme ai Carabinieri. Un’azione studiata ed eseguita con estrema perizia e sangue freddo da parte del reo, che si è intrattenuto all’interno del negozio per oltre mezz’ora, reggendo la parte. Indice, probabilmente, di grande spregiudicatezza ad abitudine a delinquere, è la prima intuizione degli investigatori, che di conseguenza sin da subito concentrano le ricerche sui pregiudicati del luogo. I primissimi riscontri, però, compiuti da tutte le pattuglie in servizio nel pomeriggio di venerdì della Compagnia Carabinieri di San Giovanni Valdarno, danno esito negativo. In buona sostanza, tutti i soggetti sui quali viene concentrata l’attenzione hanno un alibi che li scagiona.

Nel frattempo, i Carabinieri della Stazione di Montevarchi proseguono con la certosina analisi delle telecamere private e comunali disseminate lungo l’itinerario di arrivo e di fuga del rapinatore. Un lavoro immenso, fatto dell’estrapolazione della visione di ore e ore di filmati, reso ancor più arduo dalla necessità del cosiddetto “azzeramento”, ossia di dover sincronizzare, ex-post, tutti gli orari degli svariati impianti analizzati. Un lavoro che dura tutto il pomeriggio, e che però dà i suoi frutti: i Carabinieri identificano infatti l’uomo: si tratta di un pregiudicato di circa 35 anni, da tempo gravitante in Valdarno, gravato da diversi pregiudizi per reati contro il patrimonio e già coinvolto in svariate altre vicende giudiziarie nel territorio.

A quel punto, vengono immediatamente diramate le ricerche. A casa non ve ne è traccia, e nemmeno nei luoghi solitamente frequentati. Infine, a tarda sera il personale della Stazione Carabinieri di Castelfranco Piandiscò riesce a localizzarlo: degli orologi non vi è più traccia, ma indosso, ad ulteriore riscontro dell’ipotesi investigativa, l’uomo portava ancora gli indumenti utilizzati per commettere il furto.

Fondamentale era, a quel punto, ritrovare la refurtiva. Il fatto che il malvivente si fosse reso irreperibile per tutto il giorno e che, una volta reperito, non fosse stato trovato in possesso della stessa, faceva infatti temere che avesse già avuto modo di piazzarla sul mercato illegale. I Carabinieri della Compagnia di San Giovanni Valdarno hanno pertanto battuto a tappeto i compro-oro e i sospetti ricettatori di tutto il Valdarno, nella speranza di arrivare prima che i preziosi venissero fusi. La tempestività e la tenacia delle ricerche hanno, infine, premiato gli investigatori: nella mattina di sabato, infatti, presso un esercizio commerciale di Figline Valdarno, i preziosi sono stati ritrovati. e, guarda caso, erano stati “incamerati” senza compilare i prescritti registri. Il titolare è stato inevitabilmente deferito a piede libero alla Procura della Repubblica di Arezzo per ricettazione, mentre il 35enne pregiudicato è stato deferito per furto aggravato.

Ciò che ancor più conta è che la refurtiva, avente un valore di mercato complessivo di € 20.000 (ventimila) circa, è stata interamente rinvenuta e sottoposta a sequestro, in attesa della successiva restituzione all’avente diritto.