Come una “Notte della taranta”. Mescarìa a San Giovanni per le feste del Perdono

Appuntamento sabato 16 settembre alle 21,30 in piazza Masaccio con pizziche e balli del sud Italia  intrecciati con altri suoni e ritmi che vanno dal Mediterraneo, all’Africa ai Balcani. Ingresso libero

Entrano nel vivo le Feste del Perdono di San Giovanni Valdarno. Sabato 16 settembre, dopo l’apertura, in centro storico, del “Perdono dei sapori e dei saperi”, a cura di Confesercenti Arezzo e l’inaugurazione della mostra fotografica del reporter Giammarco Sicuro “Can you smile for me? L’infanzia sperduta” alle 17,30 alla Pieve di San Giovanni Battista, spazio alla musica in piazza Masaccio. Alle 18,30 il concerto dei I ragazzi d’Arnolfo e, dalle 21,30, protagonisti i Mascarìa, pizziche e balli del sud intrecciati con altri suoni e ritmi che vanno dal Mediterraneo, all’Africa ai Balcani. Una festa a cura di Materiali sonori a ingresso gratuito.

“Mescarìa” è la fusione tra il termine “mmesca”, che significa “mescolare”, e la parola “aria” che nella tradizione identifica uno stile vocale caratterizzato dall’andamento di una cantilena, presente nella musica di tutto il sud Italia e definito come “canto ad aria”. E’ un progetto di tre membri della Baro Drom Orkestar (una delle più importanti world band europee) con Arianna Romanella, eccellente cantantessa lucana. Ospite della serata Luigi Cardigliano, cantante, musicista, ricercatore salentino noto per aver rielaborato e diffuso, dalla fine degli anni Settanta, il celebre brano “Lu rusciu te lu mare”.
Si attraversa l’anima del meridione, passando dalla Campania alla pizzica di Puglia, e facendo sosta in Basilicata. Un lungo viaggio musicale che dalle radici del sud d’Europa vola per il mondo, fa tappa nei riti delle donne nigeriane, nelle sonorità gitane, nei canti in lingua romanì, nelle tarantelle urbane. Con Arianna Romanella (voce, chitarra); Luigi Cardigliano (voce, chitarra); Vieri Bugli (violino); Modestino Musico (fisarmonica); Gabriele Pozzolini (batteria, percussioni).