Scuola, l’app ‘VerificaC19’ per verificare il Green pass: con la luce rossa si resta fuori

Sarà l’applicazione ‘VerificaC19’ a scansionare ogni mattina il Green pass del personale scolastico, obbligatorio a partire dal 1 settembre. Lo chiarisce una nota inviata oggi dal ministero dell’Istruzione agli istituti scolastici. L’app, installata su un dispositivo mobile, consentirà di riscontrare l’autenticità e la validità delle certificazioni emesse dalla Piattaforma nazionale digital green certificate (Dgc), senza rendere visibili le informazioni che ne hanno determinato l’emissione e senza memorizzare informazioni personali sul dispositivo del verificatore, nel rispetto della privacy dei lavoratori.

Al momento dell’ingresso a scuola, quindi, su richiesta del dirigente scolastico o di un suo delegato, docenti e personale Ata dovranno mostrare – in formato digitale o cartaceo – il QR Code abbinato alla propria certificazione verde Covid-19. L’app ‘VerificaC19’ scansionerà il QR Code e procederà con il controllo, fornendo tre possibili risultati: schermata verde: la certificazione è valida per l’Italia e l’Europa; schermata azzurra: la certificazione è valida solo per l’Italia; schermata rossa: la certificazione non è ancora valida o è scaduta o c’è stato un errore di lettura. In caso di schermata rossa il personale non potrà entrare a scuola e dovrà “regolarizzare” la propria posizione vaccinandosi oppure effettuando test antigenico rapido o molecolare.

Il controllo del Green pass potrebbe rallentare le operazioni di ingresso nell’istituto. Una situazione che “non può essere ovviata con il ricorso all’autocertificazione da parte dell’interessato, in quanto la norma vigente prevede che la certificazione verde Covid-19 sia posseduta ed esibita- precisa il ministero nella nota- Pure per ragioni di riservatezza, non risulta al momento possibile la consegna volontaria al Dirigente scolastico della propria certificazione o del relativo QRCode, perché questi provveda autonomamente – personalmente o tramite delegato – alla verifica”.

Chi non può ricevere o completare la vaccinazione, e dunque non può ottenere una certificazione verde ed è “esentato dalla vaccinazione”, avrà una specifica certificazione che, fino al 30 settembre 2021, è disponibile solo in cartaceo. Per velocizzare le operazioni della procedura ordinaria, il ministero dell’Istruzione è al lavoro con il Garante per la protezione dei dati personali e il ministero della Salute per realizzare l’interoperabilità fra il Sistema informativo in uso presso le scuole (Sidi) e la Piattaforma nazionale Dgc. In pratica, limitatamente al personale in servizio, il dirigente potrà interrogare il Sistema informativo del ministero dell’Istruzione SIDI che, in ragione della interoperabilità con il Sistema informativo del ministero della Salute, senza necessità di scansione di ogni singolo QRcode, restituirà le stesse tipologie di schermate (verde, azzurra o rossa). Il dirigente o suo delegato, a questo punto, potrà limitare la verifica con l’App ‘VerificaC19’ ai soli QRcode della ‘schermata rossa’, con importante risparmio di tempo. Il processo, fondato sull’utilizzo della piattaforma SIDI, non potrà essere adottato da istituzioni educative o scolastiche il cui personale non sia dipendente del ministero.

Per l’adozione della procedura è richiesto uno specifico intervento normativo “atteso in tempi brevi”, specifica il ministero. Attualmente la sola modalità possibile di controllo del Green pass è quella ordinaria. I dirigenti scolastici, suggerisce il ministero, potrebbero predisporre misure organizzative e di gestione degli spazi che consentano lo svolgimento delle operazioni. Si potrà ad esempio ricorrere a più soggetti ‘verificatori’ e, dove possibile, potranno essere individuati ingressi diversi, per evitare assembramenti del personale.

GARANTE PRIVACY: VIA LIBERA A NUOVE MODALITÀ VERIFICA GREEN PASS

Il Garante per la protezione dei dati personali, in via d’urgenza, ha espresso parere favorevole sullo schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri che introduce modalità semplificate di verifica delle certificazioni verdi del personale scolastico, alternative a quelle ordinarie che prevedono l’uso dell’App VerificaC19, che rimane comunque utilizzabile.

Il testo, spiega una nota, recepisce le indicazioni fornite dal Garante nell’ambito delle interlocuzioni informali e delle riunioni con i rappresentati del Ministero dell’istruzione e del Ministero della salute, al fine di assicurare il corretto adempimento degli obblighi in materia di green pass per il personale scolastico e il rispetto della disciplina di protezione dei dati personali, nonché di evitare conseguenze discriminatorie, anche indirette, nel contesto lavorativo. In particolare, le istituzioni scolastiche, in qualità di datori di lavoro, si limiteranno a verificare – attraverso il Sistema informativo dell’istruzione-Sidi e la Piattaforma nazionale-DGC – il mero possesso della certificazione verde Covid-19 da parte del personale, trattando esclusivamente i dati necessari.

Il processo di verifica dovrà essere effettuato quotidianamente prima dell’accesso dei lavoratori in sede e dovrà riguardare solo il personale per cui è prevista l’effettiva presenza in servizio nel giorno della verifica, escludendo comunque chi è assente per specifici motivi: ad esempio, per ferie, permessi o malattia.

A seguito dell’attività di controllo del green pass, i soggetti tenuti alle verifiche potranno raccogliere solo i dati strettamente necessari all’applicazione delle misure previste in caso di mancato rispetto degli obblighi sul green pass (ad esempio assenza ingiustificata, sospensione del rapporto di lavoro e del pagamento dello stipendio). Particolare attenzione è stata posta anche sulle misure di sicurezza da adottare. I soggetti tenuti ai controlli potranno accedere, in modo selettivo, ai soli dati del personale in servizio presso le istituzioni scolastiche di propria competenza. Per evitare eventuali abusi, le operazioni di verifica del possesso delle certificazioni Covid-19 da parte dei soggetti tenuti ai controlli saranno oggetto di registrazione in appositi log (conservati per dodici mesi), senza però conservare traccia dell’esito delle verifiche. È inoltre previsto che la valutazione di impatto, effettuata dal Ministero della Salute, relativa ai trattamenti connessi all’emissione e alla verifica delle certificazioni verdi Covid-19, sia integrata e aggiornata tenendo conto degli specifici scenari di rischio legati ai dati sanitari del circa un milione di lavoratori della scuola, prestando particolare attenzione alle possibili conseguenze discriminatorie, anche indirette, nel contesto lavorativo.

Agenzia DIRE
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