Pronto Soccorso chiuso al Serristori

di Laura Privileggi

“Se il Pronto Soccorso resterà definitivamente chiuso, come ormai sembra certo, la Sindaca di Figline-Incisa e gli altri Sindaci del Valdarno fiorentino, insieme al Presidente Giani, all’assessore regionale Bezzini, al direttore Morello, al consigliere regionale Benucci ed a tutti coloro che hanno permesso questo scempio, dovranno assumersi la responsabilità politica delle gravi conseguenze sanitarie e politiche che questa sciagurata decisione comporterà.”

Nell’ottobre 2020 l’azienda USL Toscana Centro annunciò che per far fronte all’emergenza Covid 19 veniva sospesa l’attività di Pronto Soccorso al presidio ospedaliero Serristori. Il direttore Paolo Morello rassicurò la popolazione e i Sindaci del Valdarno Fiorentino dichiarando che la misura era temporanea e che al termine della fase acuta si sarebbe tornati alla normale attività con il ripristino completo del servizio di Pronto Soccorso h24.

Tali rassicurazioni alla popolazione venivano fatte tre mesi dopo che, in data luglio 2020, la Regione Toscana, con delibera n° 886, aveva adottato il decreto ministeriale (n. 70 del 2015) che stabiliva i parametri per la definizione degli standard dell’assistenza ospedaliera.

Nell’autunno del 2021, visto l’attenuarsi dell’emergenza Covid, il Comitato per il Serristori ed altre associazioni del territorio, sollecitarono le istituzioni politiche e la ASL a ripristinare l’indispensabile servizio.  Non avendo ricevuto alcuna risposta, all’inizio del 2022 il Calcit Valdarno Fiorentino, l’Associazione IdeaComune ed il Comitato per il Serristori, si fecero promotori di una petizione popolare per la riapertura del Pronto Soccorso, che venne sottoscritta da oltre 4000 cittadini del Valdarno.

Il 12 maggio 2022 le tre Associazioni promotrici della petizione pubblica consegnarono ufficialmente ai Sindaci del Valdarno fiorentino le 4000 firme, insieme ad un documento nel quale si invitavano i tre Comuni del Valdarno fiorentino a farsi promotori di un urgente incontro con i dirigenti della Sanità regionale e della USL Toscana Centro per chiedere che quanto prima venisse riaperto il Pronto Soccorso al Presidio Ospedaliero, ripristinando le normali condizioni operative esistenti prima del 2020.

Nel frattempo dall’Azienda sanitaria si sono fatti intravedere alcuni ostacoli normativi, con particolare riferimento al contenuto di quella delibera regionale che già era nota al momento in cui furono fatte le rassicurazioni per la riapertura del Pronto Soccorso a Figline.

Ad oggi, a quattro mesi dalla consegna delle firme, non avendo ricevuto alcuna risposta, l’Associazione e il Comitato per il Serristori, insieme alle migliaia di cittadini che hanno sottoscritto la petizione, interpretano questo silenzio dei Sindaci come un evidente segno di accondiscendenza alla decisione dei dirigenti della politica regionale e dell’azienda sanitaria, di non riaprire il Pronto Soccorso.

Un silenzio che appare sempre più come un’offesa e una mancanza di rispetto nei confronti dei 4000 cittadini che hanno firmato la petizione per la riapertura del Pronto Soccorso al Serristori.

Anche Mario Bonaccini presidente del Calcit Valdarno Fiorentino è intervenuto di recente sull’argomento: “il Calcit è parte attiva per sostenere e trovare una soluzione per il Serristori. La nostra Associazione da molti anni sostiene attivamente il Day Hospital oncologico del Serristori, ricorda il presidente, ma questa attività può essere svolta soltanto se l’Ospedale di Figline opera come struttura sanitaria per acuti, comprensiva dei servizi relativi all’emergenza-urgenza. Solo la presenza di determinate strutture (apparecchiature, diagnostica e risorse umane) può infatti garantire l’adeguata assistenza ai malati oncologici, a cui il Calcit Valdarno Fiorentino offre il suo servizio e il suo aiuto. Purtroppo, come tutti sanno, il ruolo dell’ospedale di Figline ha subito un progressivo ma sostanziale depotenziamento, fino allo smantellamento di interi reparti del Serristori e addirittura anche la chiusura del Pronto Soccorso”.