Quella che stiamo vivendo sembra un’estate senza fine. I telegiornali parlano di “caldo anomalo”, i meteorologi sostengono si tratti di un anno record, gli scienziati affermano convinti che il clima stia cambiando e ne spiegano cause ed effetti.
Di fatto per i ciclisti e gli appassionati, più o meno impegnati, il “tempo buono” allunga la stagione a pedali. Ed è un pedalare per tanti aspetti a dir poco sorprendente.
Siamo in autunno e i colori cambiano il paesaggio, specialmente in provincia di Siena, lungo i percorsi di Terra Eroica che i ciclisti conoscono bene grazie a L’Eroica, Eroica Montalcino e Nova Eroica Buonconvento. Paesaggi di strade bianche e cipressi sempreverdi, vigneti di Chianti e Brunello ora spogli, boschi e riserve naturali colorati di mille varietà di marrone. Terra Eroica è una teoria infinita di strade, senza traffico, da assaporare con lentezza in sella alla bicicletta, di qualsiasi tipo; pedalata assistita, mountain bike, strada, gravel o bici eroica se si vuole rimanere in tema di “bellezza della fatica e gusto dell’impresa”.
Grazie al clima mite rimane la gioia di pedalare in uno scenario davvero unico al mondo per paesaggio, storia, cultura ed enogastronomia. Un aspetto, quest’ultimo, che i cicloturisti curano con particolare attenzione. Visitare la provincia di Siena, ma più in generale la Toscana, in sella alla bicicletta si trasforma sempre in una gita tra sapori ed eccellenze che negli anni l’hanno trasformata in una delle mete più ambite e desiderate. Qui i palazzi e i castelli con le loro opere d’arte e la storia si alternano a cantine e ristoranti di fama mondiale. I panorami suggeriscono traguardi ed emozioni a dir poco suggestivi ed invitano a raggiungere i borghi più lontani. Ma soprattutto dopo ogni pedalata, il premio si concretizza a tavola tra olio e vino di prestigio universale, pici, chianina e cinta senese, pecorino, funghi e tartufi per non parlare dei dolci, dai cantucci e vin santo al panforte, ricciarelli e cavallucci.
Pedalare in provincia di Siena, soprattutto in questo periodo dell’anno senza l’assillo della bilancia pesapersone, si trasforma così in un’esperienza immersiva che corre incontro alle aspettative del cicloturista moderno che coniuga alla perfezione interesse per l’ambiente, l’arte, la storia, la cultura, il territorio con i suoi prodotti e le prelibatezze, lo sport della bicicletta sempre più praticato dai giovani in ogni angolo del mondo: “In questo periodo dell’anno finora non si erano mai visti così tanti ciclisti – spiega Franco Rossi, presidente di Eroica Italia asd – E’ una vera gioia pedalare in provincia di Siena con i colori dell’autunno e il clima di primavera. Vedo tanta gente che arriva qui anche lontano dagli eventi perchè trova accoglienza e bellezza in gran quantità”.
Il sito di Terra Eroica: https://www.terraeroica.cc/it
L’Eroica: Percorso Permanente
Idealmente il percorso inizia da Gaiole in Chianti, dove è nata L’Eroica. La prima parte è caratterizzata dal Castello di Brolio che, con la salita tra i cipressi, il passaggio sotto le mura del Castello e la discesa su panorami e vigneti mozzafiato, rappresenta uno dei passaggi più affascinanti del percorso.
Si raggiunge poi Siena con le sue straordinarie bellezze, la storia, le tradizioni e le attrazioni, alcune molto caratteristiche. Uscendo dalla città si entra in Val d’Arbia con le sue ordinate coltivazioni di cereali, erbai e girasoli che sfumano in un paesaggio più vario, dipinto con il colore della terra di Siena. Il percorso tra Colle Malamerenda e Radi è immerso nelle dolci colline senesi puntellate di case coloniche, borghetti storici, incontrando spesso la Via Francigena.
Percorrendo Castiglion del Bosco, uno dei tratti di strada bianca più impegnativi, si raggiunge poi Montalcino, città del Brunello, del miele, dell’olio e del BIO. Una cittadina deliziosa che merita una visita, anche per ammirare i bellissimi panorami che si aprono sulla Val d’Orcia.
La discesa da Montalcino è prima un delizioso tuffo nei vigneti, poi, un percorso che si staglia nei saliscendi d’incontaminate e dolci colline che portano a Lucignano d’Asso, dove si po’ riposare con una tipica merenda toscana o anche solamente per riempire la borraccia: pedalare nel paesaggio della Val d’Orcia è un privilegio per gli occhi e per la mente che ristora della fatica.
Dai vigneti e dolci colline alla suggestione del paesaggio lunare il passo è breve. Lasciati i borghi lungo la Cassia ci si immerge nelle Crete Senesi con i caratteristici calanchi e biancane. Le querce ed i cipressi segnalano isolati poderi dove si produce formaggio e, all’occorrenza, si profuma la tavola con il diamante delle Crete: il tartufo bianco. Questa parte del percorso include il difficile tratto di strada bianca di Monte Sante Marie, famigerato saliscendi che porta nel Chianti.
Il ritorno a Gaiole in Chianti è da Castelnuovo Berardenga; una sorta di riassunto di ciò che si è visto e di ciò che si vedrà si può fare percorrendo la strada che porta a Pianella che bene presenta allo sguardo dei paesaggi diversi. La lunga strada che sale dolcemente verso Vagliagli e poi Radda in Chianti è un’alternanza di vigneti e bosco prima dell’ultima, indimenticabile discesa verso Gaiole in Chianti, passando dal perfetto borgo di Vertine. Un’occhiata al computerino dirà che la pedalata, in uno o più giorni, è stato in realtà un viaggio di poco superiore ai 200 chilometri.
Eroica Montalcino
Il percorso prende avvio da Montalcino ma prima di salire in sella è d’obbligo soffermarsi presso i Giardini dell’Impero per la splendida vista panoramica a 360 gradi. A nord si scorgono le Crete Senesi, la collina di Montalcino e la città di Siena. A sud si osservano le bellissime terre della Val d’Orcia, ad est lo sguardo arriva fino all’Appenino e a Valdichiana. Se la giornata lo consente ad ovest la vista rivela i tesori della macchia mediterranea fino ad arrivare alla costa Tirrenica.
Saliti in bicicletta si pedala verso San Quirico d’Orcia e lo splendido centro termale di Bagno Vignoni. Colline, calanchi, cipressi, coltivazioni di grani antichi, di cui molti sono biologici, sono le ricchezze della più bella valle della Toscana. Sui colli, borghi e monumenti che osservano boschi di querce, oliveti e i vigneti del Brunello e dei grandi vini toscani.
All’ingresso del borgo rinascimentale di Pienza, l’indimenticabile panorama sulle mille sfumature del giallo, del rosso e dell’ocra delle dolci colline della Val d’Orcia con alle spalle Monte Amiata, il più alto vulcano spento d’Italia, e la possente fortezza di Radicofani, costruita sulla cima di un’imponente roccia basaltica di 869 metri che domina tutto il territorio compreso fra il Monte Cetona, la Val d’Orcia e il Monte Amiata.
In questo punto il ciclista si trova nel cuore delle Crete Senesi, tra Trequanda e San Giovanni d’Asso, con il paesaggio caratterizzato da un continuo susseguirsi di biancane e calanchi. Le prime sono riconoscibili per la loro forma a cupolette bianche, mentre i secondi per le profonde spaccature nel terreno “a lama di coltello”.
Prima di entrare a Montisi, borgo medievale di origine etrusca, i ciclisti si trovano a pedalare lungo i bellissimi terrazzamenti degli oliveti i cui frutti danno vita al delizioso olio toscano. Per l’estrazione dell’olio d’oliva, le olive vengono macinate a freddo. Proseguendo verso il borgo di Buonconvento si incontrano vaste coltivazioni di tartufi.
Lasciando alle spalle Buonconvento ci si avvia verso Camigliano tra le Crete Senesi e l’armoniosa macchia mediterranea. Lungo il percorso, tra Camigliano e Sant’Angelo in Colle, si giunge al Castello di Poggio alle Mura, eretto su un poggio presso la confluenza dei fiumi Orcia e Ombrone. Il viale di cipressi accompagna i visitatori fino alle porte della struttura, situata nel cuore dei vasti vigneti del Brunello.
Verso Sant’Angelo Scalo lo sguardo è rapito dalle coltivazioni dei secolari oliveti per arrivare al magnifico convento di Sant’Antimo, circondato dagli altissimi cipressi. Da qui si torna a Montalcino.
Tutta questa bellezza è raccolta in un percorso di poco più di 150 chilometri. Il percorso impegnativo ma davvero ricco di vedute da cartolina.