Istituito tavolo tecnico per Medioetruria, Comitato SAVA: “Rammarico per la posizione dell’Umbria”

di Andrea Giustini

Eugenio Giani e Donatella Tesei, presidente della Regione Umbria, hanno firmato il protocollo d’intesa con il Ministero delle Infrastrutture ed RFI. Il documento istituisce un tavolo tecnico che, finalmente, si occuperà di studiare ed individuare il luogo migliore dove costruire Medioetruria, la Stazione AV: verrà deciso di qui a 6 mesi. Eventualmente poi, se questo lasso di tempo non bastasse, si procederà ad proroga, rimandando di altri 6 mesi la decisione, sulla base del lavoro svolto.

Sul tavolo aperto le migliori proposte avanzate fino ad oggi: Rigutino, alle porte di Arezzo, soluzione che il recente studio tecnico commissionato dal Comitato SAVA (Stazione Alta Velocità Arezzo) ha valutato come la migliore; Santa Caterina-Vagnotti in Valdichiana, opzione che invece sarebbe più gradita a Siena e Perugia; Montallese-Chiusi, in quello di Siena; e infine Tre Berte, a Montepulciano.

Per il Comitato SAVA è una notizia sicuramente positiva, che però non basta a soffocare un certo senso di rammarico.  «E’ un bene che si sia raggiunto questo accordo – commenta il Comitato ad ArezzoWeb Informa – , e che il tavolo tecnico potrà mettersi al lavoro. Tuttavia c’è anche rammarico poiché la Regione Umbria continua a considerare Creti o Santa Caterina come soluzione migliore per la Stazione AV, quando non lo è».

«Ma c’è anche più rammarico – continua il Comitato – poiché i nostri molti tentativi di incontrare la presidente Tesei sono andati a vuoto. Perché non ha voluto incontrare il Comitato SAVA? Ha forse evitato di confrontarsi sui dati? E che dire dell’ “asse” umbro-senese che lavora per l’opzione Creti o Santa Caterina? Non è coadiuvata dai dati. Vogliamo una stazione ancora raggiungibile solo in macchina? Non siamo più negli anni ’90. Il futuro è usare il treno, per motivi di sostenibilità, di efficienza e sicurezza».

Il presidente Matteo Galli e il segretario Domenico Alberti, durante la consegna delle 5.000 firme a Eugenio Giani