Identificati e denunciati dai carabinieri di Montevarchi tre pregiudicati

Continuano senza sosta i servizi mirati alla prevenzione ed alla repressione dei reati predatori da parte dei Carabinieri della Compagnia di San Giovanni Valdarno, che negli ultimi giorni sono riusciti a mettere a segno due colpi importanti alla cosiddetta “microcriminalità”. In entrambi i casi, determinante è stata la tempestività dell’azione investigativa dei militari operanti, effettivi alla Stazione Carabinieri di Montevarchi, che stavolta hanno deferito deferire all’Autorità Giudiziaria complessivamente 3 pregiudicati, implicati in due differenti episodi delittuosi.

Nel primo caso, i militari della stazione del popoloso centro valdarnese sono riusciti ad identificare l’autore di un furto di monili d’oro, perpetrato, a più riprese, con furti commessi in più circostanze diverse, con modalità analoghe, all’interno di un’abitazione, ubicata nella parte periferica occidentale della città. L’attività investigativa dei Carabinieri inizia nel momento in cui i militari dell’Arma ricevono la denuncia da parte di una coppia di mezza età, che un giorno si accorge della mancanza di svariati monili d’oro, per un valore complessivo di alcune migliaia di Euro. Lo scenario investigativo sembrava in primissima battuta ricondurre all’opera di un topo di appartamento di provata esperienza. I primi elementi raccolti nel corso dei sopralluoghi, però, pongono sin da subito gli investigatori di fronte ad alcuni elementi singolari: i proprietari di casa, infatti, non riferiscono di aver lasciato per lungo tempo la propria abitazione, e d’altra parte non si sono mai accorti dell’ingresso dei potenziali ladri. Sul posto, inoltre, non viene rinvenuto alcun segno di effrazione, mentre le vittime assicurano di chiudere sempre a chiave la porta di casa, e di serrare regolarmente le finestre.

I Carabinieri non demordono, e chiedono di riepilogare gli avvenimenti delle ultime settimane, soprattutto di far mente locale se all’interno dell’abitazione possa essere entrato qualcuno che possa aver dato adito almeno a un minimo di sospetto: un venditore ambulante magari, o degli operai non di fiducia dei proprietari di casa. Ma nulla di tutto ciò. Col prosieguo delle indagini, e con la disamina delle immagini delle telecamere di sorveglianza, il mistero giunge infine ad una soluzione, per quanto davvero inattesa: autore del furto è una donna, un’ultrasessantenne amica della coppia, che nel corso di alcune “visite di cortesia” svolte presso l’abitazione di quelli che la ritenevano un’amica, approfittando di alcuni momenti di distrazione delle parti offese, si era introdotta nella loro camera da letto e si era impadronita della refurtiva, per poi “piazzarla” presso un compro-oro di Montevarchi. Quest’ultimo, in base agli accert6amenti esperiti, è risultato apparentemente estraneo ai fatti. La donna è stata deferita in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Arezzo, per furto in abitazione.

Nel secondo caso, invece, i Carabinieri della Stazione di Montevarchi sono riusciti a far luce su un furto perpetrato all’interno di un esercizio commerciale. Nella circostanza, ad essere denunciati in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Arezzo, anche qui per furto aggravato, è stata una coppia di soggetti di circa 40 e 30 anni, già più volti finiti sotto la lente d’ingrandimento delle Forze dell’Ordine. I due – ormai vera e propria presenza costante nel contesto della microcriminalità della vallata – avevano preso di mira un birrificio ubicato nel centro storico del popoloso centro valdarnese. In particolare, i due si erano evidentemente resi conto del fatto che sul bancone dell’esercizio commerciale era frequente che fosse presente un barattolo destinato alla raccolta delle mance lasciate dagli avventori, e che spesso lo stesso era pieno di monete e di banconote di piccolo taglio. Pertanto, per come è stato ricostruito dai Carabinieri che si sono occupati dell’indagine, i malfattori, operando nel cuore della notte, erano riusciti a scassinare la porta d’ingresso dell’esercizio, e ad introdurvisi senza essere notati da nessuno. Una volta dentro, si erano impossessati del bussolotto adibito alla raccolta delle mance, per poi dileguarsi frettolosamente nella notte. Il colpo aveva fruttato loro poco più di cento Euro, in monete e banconote di piccolo taglio. L’indomani, accortosi dell’ammanco, il titolare aveva quindi sporto denuncia presso la caserma dell’Arma, dando il là alle indagini dei Carabinieri, conclusesi oggi con l’inoltro della comunicazione di notizia di reato alla Procura di Arezzo.