Si è tenuto questo pomeriggio, giovedì 17 luglio, l’incontro della cabina di regia della Regione Toscana, con la partecipazione anche delle Regioni Umbria e Lazio, insieme ai gestori del trasporto ferroviario – Trenitalia e RFI – alla presenza dei sindaci del Valdarno aretino e fiorentino e degli amministratori umbri e laziali.
Sul tavolo, il perdurare delle criticità che da mesi penalizzano gli utenti che utilizzano i trasporto ferroviario per motivi di lavoro o di studio:
ritardi, cancellazioni improvvise, scarsa comunicazione e condizioni di viaggio spesso inaccettabili, con ripercussioni quotidiane sui pendolari e sul diritto alla mobilità.
Le preoccupazioni sono destinate ad aumentare in vista dell’annunciato spostamento – a partire dal 1° gennaio 2026 – di numerosi convogli dalla linea direttissima (Alta velocità) alla linea lenta.
Secondo infatti la delibera Art 178/2024 i treni che hanno una velocità di percorrenze inferiore a 200km/h non potranno più utilizzare la linea direttissima. Una decisione che rischia di aggravare ulteriormente i disagi per i pendolari del Valdarno e non solo.
La riunione di questo pomeriggio si è svolta da remoto ma molti dei primi cittadini o loro delegati si sono ritrovati nell’ex sala giunta di San Giovanni Valdarno per seguire insieme l’incontro.
Erano presenti, per il Valdarno, il sindaco di San Giovanni e presidente della Conferenza dei sindaci del Valdarno aretino Valentina Vadi, il sindaco di Laterina Pergine Valdarno Jacopo Tassini, il sindaco di Figline e Incisa Valdarno Valerio Pianigiani, il sindaco di Rignano sull’Arno Giacomo Certosi, l’assessore di Loro Ciuffenna Cinzia Santini, l’assessore di Cavriglia Thomas Stagi, l’assessore di Bucine Valerio Menchiari.
In collegamento il sindaco di Reggello Piero Giunti, il sindaco di Montevarchi Silvia Chiassai e l’assessore di Castelfranco Piandiscò Orietta Gagliardi.
Hanno partecipato gli assessori alle infrastrutture delle Regione Toscana Stefano Baccelli della Regione Lazio Fabrizio Ghera e della Regione Umbria Francesco De Rebotti e i rappresentanti e tecnici nazionali di Trenitalia e Rfi.
“La discussione è stata articolata, ma dal nostro punto di vista piuttosto deludente, soprattutto per l’atteggiamento dei vertici di Trenitalia e Rfi”, ha spiegato la presidente della Conferenza zonale dei sindaci del Valdarno aretino Valentina Vadi.
“Al contrario, valuto positivamente la posizione degli assessori regionali, che si sono dimostrati uniti e compatti nel sostenere le istanze dei territori. Al momento Trenitalia e Rfi sono ancora in attesa di una risposta definitiva da parte di Art, l’Autorità di regolazione dei trasporti, alla richiesta di un’ulteriore proroga, una deroga addirittura fino al 2027.
Questo permetterebbe ai treni regionali di continuare a percorrere la direttissima fino all’arrivo dei nuovi convogli, già commissionati da tutte e tre le Regioni – fra queste la Regione Toscana – a Trenitalia.
Tuttavia, una decisione definitiva non è ancora stata presa. E questo è uno degli aspetti più deludenti della riunione, insieme all’assenza dei due attori fondamentali: il Ministero dei Trasporti e l’Autorità di regolazione dei trasporti.
A conclusione dell’incontro, è stato stabilito che la Regione Toscana – a nome anche di Umbria e Lazio – redigerà una lettera congiunta per chiedere formalmente a Ministero e Art di convocare un tavolo con le Regioni, Trenitalia e Rfi. L’obiettivo è ottenere la deroga e consentire ai treni regionali di restare sulla direttissima anche dopo il 1° gennaio 2026, fino all’entrata in funzione dei nuovi mezzi.
Dall’altra parte, la Regione Umbria si farà carico dell’invio di una seconda lettera al Ministero, per chiedere l’attivazione urgente di un tavolo tecnico-politico dedicato alle numerose criticità che affliggono ogni giorno il trasporto ferroviario pendolare.
Problemi che riguardano il nostro territorio, ma anche l’Umbria e il Lazio:
treni in ritardo, soppressioni, condizioni di viaggio difficili. L’atteggiamento di Trenitalia e Rfi – rappresentate oggi dai vertici nazionali – è stato, ancora una volta, molto insoddisfacente.
Come amministratori locali, abbiamo cercato di far sentire la voce dei nostri cittadini, perché qui si parla di un diritto fondamentale: il diritto alla mobilità pubblica.
Ma, purtroppo, da parte dei gestori, non abbiamo riscontrato la necessaria capacità di ascolto”.
Durante l’ultimo flash mob del 2 luglio, quasi tutti i sindaci del Valdarno aretino e fiorentino – o loro delegati – sono saliti a bordo di un treno regionale insieme ai pendolari per testimoniare solidarietà e verificare di persona i disservizi.
Il convoglio, poco dopo la partenza, è stato deviato nella linea lenta e il viaggio, durato oltre 50 minuti con un ritardo finale di 18, ha mostrato in modo tangibile le criticità attuali:
sovraffollamento, rallentamenti, aria condizionata carente e scarsa corrispondenza tra i ritardi effettivi e quelli comunicati.
“Un pendolare che deve arrivare a Firenze per le 8,40 – conclude Vadi – non può arrivare alle 9. Così si rischia ogni giorno di entrare tardi a lavoro o perdere lezioni universitarie e scolastiche.
Abbiamo raccontato al tavolo l’episodio chiedendo a Trenitalia e RFI di rivedere la loro posizione e al Ministero dei Trasporti di ascoltare le nostre richieste. I diritti dei pendolari devono essere rispettati”.