Tre giorni di fine mese, dal 28 al 30 agosto, per mantenere il consueto appuntamento estivo con l’autobiografia, ad Anghiari. Nell’impossibilità di organizzare il Festival nella sua consueta formula la Libera Università dell’Autobiografia, con il patrocinio del Comune di Anghiari, ha organizzato tre giornate culturali per riflettere sulle parole della scrittura e dello scrivere di sé. La volontà degli organizzatori è stata quella di realizzare comunque un evento ad Anghiari, così che la “Città dell’Autobiografia” fosse, anche nella situazione attuale, luogo di incontri di parole, che arriveranno però nelle case di chi non potrà essere presente. Essendo i posti limitati, l’evento, ad eccezione di alcuni momenti, sarà infatti trasmesso in streaming.
Il programma si aprirà venerdì 28 con degli appuntamenti per presentare le attività della LUA, con una camminata promossa dal circolo Thoureau, con gli interventi dei docenti della Scuola triennale Mnemosyne per conoscere da dentro le attività formative della scuola e con la presentazione dei nuovi testi della collana delle edizioni Mimesis, “I quaderni di Anghiari”. Un’altra presentazione importante sarà quella del primo numero della rivista Autobiografie, novità 2020 della LUA, pervista per domenica 30 agosto.
Dopo l’apertura ufficiale di sabato 28 al mattino, il saggista e scrittore Paolo di Paolo rifletterà sul legame tra vita e scrittura con un intervento dal titolo “E intanto noi viviamo, o scriviamo, che è lo stesso, in questa illusione che ci conduce” e riceverà il Premio del Centro Nazionale ricerche e Studi autobiografici Athe Gracci. La giornata prosegue con un susseguirsi di interventi in Teatro, fino alle 18, quando per le vie di Anghiari è prevista una maratona di letture, tratte dall’iniziativa “Cara LUA ti scrivo – Scrivere ai tempi del Corona Virus”.
Nel periodo del lockdown, infatti, la Libera Università dell’Autobiografia ha lanciato un’iniziativa su scala nazionale, raccogliendo quasi mille testi tra pagine di diario, poesie, racconti, immagini e pubblicando quotidianamente da fine marzo a giugno parti dei testi sul sito e sui social, per accompagnare con la scrittura e la lettura di racconti di vita il difficile periodo che si stava vivendo. Le parole di chi ha partecipato risuoneranno per le strade del borgo antico di Anghiari che da oltre vent’anni accolgono scritture di sé e racconti di vita.
A seguire, al Teatro di Anghiari, alle ore 21:30, lo spettacolo TRACCE di Marco Baliani, autore, attore e regista che da anni studia e dà vita al teatro di narrazione, con una particolare attenzione alle storie dei singoli e delle comunità. Anche per questo motivo, la domenica 30 agosto di mattina a Marco Baliani sarà conferito il Premio Città dell’Autobiografia 2020.
Le due giornate si concluderanno con un intervento di Duccio Demetrio, fondatore della LUA assieme a Saverio Tutino, e della presidente dell’associazione Stefania Bolletti sulle parole intrecciate che, ancora una volta avranno trovato casa ad Anghiari, gettando lo sguardo in avanti, come la scrittura di sé permette di fare a quanti la sperimentano in prima persona.
“Pur dovendo rinunciare all’edizione 2020 del consueto Festival – ha sottolineato Duccio Demetrio – il Direttivo della LUA ha deciso di promuovere tre giornate culturali in presenza e in streaming nella Città dell’Autobiografia a tutti coloro che già facciano o abbiano fatto parte della nostra comunità o che si riconoscano nei suoi principi e programmi.
Non si tratterà di un festival in tono minore e ridotto, ma di un appuntamento, anche simbolicamente, diverso dal consueto incontro annuale, nel quale le “parole” della scrittura e dello scrivere di sé, per sé e per/con gli altri verranno declinate nel corso di dibattiti, scambi di esperienze e risultati, presentazione di libri, lezioni esemplari, incontri con autori e autrici. Al fine di ribadire il senso di una tradizione educativa, scientifica e umanistica che ormai da ventidue anni offre un servizio culturale e personale a quanti abbiano compreso l’inestimabile valore della scrittura anche, e soprattutto, nei momenti critici delle nostre esistenze”.