Deferito in stato di libertà un uomo di circa 30 anni indiziato di svariati episodi di molestie a sfondo sessuale

I Carabinieri della Compagnia di San Giovanni Valdarno hanno portato a termine un’indagine che ha consentito di identificare e deferire in stato di libertà un uomo di circa 30 anni indiziato di svariati episodi di molestie a sfondo sessuale perpetrati in diverse località del Valdarno aretino. L’attività investigativa è scaturita dalla segnalazione di un episodio perpetrato a Montevarchi, nella prima metà di giugno.

Quando la Centrale Operativa della Compagnia Carabinieri di San Giovanni Valdarno aveva ricevuto la chiamata, erano da poco passate le 8 del mattino. Dall’altra parte del telefono c’era una donna, ancora in stato di comprensibile agitazione, che asseriva di essere stata approcciata, in P.za Garibaldi a Montevarchi, da un giovane sconosciuto, che l’aveva molestata. Immediatamente, data anche l’apparente delicatezza della questione, veniva fatta convergere sul posto la pattuglia in servizio esterno più vicina al luogo dell’accaduto, ossia quella dell’Aliquota Radiomobile, che in pochi istanti giungeva sul luogo della segnalazione. Una volta sul posto, i Carabinieri assumevano informazioni dalla donna e dai testimoni, ricostruendo così, almeno in parte, quanto accaduto. In sostanza, la segnalante era stata approcciata da un giovane, il quale, con un banale pretesto, le si era avvicinato e le aveva mostrato il proprio cellulare, sul cui display era in quel momento in fase di riproduzione un video hard. A quel punto, il giovane si era velocemente dileguato, facendo perdere le proprie tracce in direzione del quartiere del Pestello. La descrizione del malfattore veniva subito diramata a tutti gli equipaggi sul territorio, ma le ricerche davano esito negativo.

Nel corso dei consequenziali accertamenti compiuti dai Carabinieri, gli stessi appuravano che apparentemente quello denunciato non era un episodio isolato, ma che anzi ve ne erano stati diversi altri nei mesi precedenti. A quel punto, iniziava tutto un altro tipo di approfondimento investigativo, incentrato sull’individuazione delle vittime degli altri episodi, sull’escussione a sommarie informazione delle stesse e degli eventuali testimoni, nonché sulla disamina ed il raffronto del modus operandi che emergeva da ogni singolo episodio. Giorno dopo giorno, diventava sempre più concreto il sospetto che, dietro questa serie di episodi (da parte degli investigatori ne sono stati ricostruiti in tutto sette, verificatisi tra il giugno 2021 e il giugno 2022) potesse celarsi un unico soggetto agente.

Ebbene, nel volgere di poche settimane, dopo certosine ed accurate indagini i Carabinieri del NORM della Compagnia di San Giovanni Valdarno hanno infine identificato e deferito alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Arezzo un giovane, di circa 30 anni, valdarnese, ritenuto responsabile di numerose molestie – e in un caso anche di minaccia – in danno di donne che, da sole, si trovavano in parchi cittadini, centri commerciale o vicoli del centro. Il molestatore, in sostanza, ripetendo sistematicamente le stesse modalità di approccio, richiamava l’attenzione delle vittime, chiedendo un’informazione generica (in diversi casi, la richiesta verteva su informazioni concernenti una palestra, o lo svolgimento di arti marziali). Poi, dopo la risposta, con ripetute insistenza poneva di fronte al viso delle parti offese smartphone che riproduceva un filmato dal contenuto pornografico, invitandole infine, in alcuni casi, a replicare quanto visionato. In due circostanze, il “molestare”, dopo averla individuata per strada, ha seguito le vittime sino al domicilio, fermandole, con le stesse modalità sopra indicate, una volta nell’androne condominiale, ed un’altra occasione bussando alla porta di casa, per poi formulare le stesse richieste. In un caso, il molestatore ha altresì minacciata la parte offesa, “rea” di aver prospettato l’intendimento di informare di quanto accaduto i Carabinieri.

Una volta identificato il sospetto, i Carabinieri hanno deferito l’uomo per molestie a sfondo sessuale e minacce, ed hanno chiesto alla Procura della Repubblica di Arezzo – che coordina le indagini – un decreto di perquisizione domiciliare. L’Autorità Giudiziaria, condividendo le risultanze investigative degli uomini dell’Arma, ha emesso il decreto, cui è stata data tempestiva esecuzione. Nel corso dell’attività di ricerca della prova, è stato sequestrato lo smartphone dell’indagato, sul quale verranno ora compiuti tutti gli accertamenti finalizzati a rinvenire ulteriori elementi di prova, soprattutto con riguardo ai contenuti multimediali. Gli esiti sono attesi per i prossimi mesi.